FRATTAGLIE O QUINTO QUARTO

 

frattaglie o quinto quarto

Frattaglie o quinto quarto a Rosano

Le interiora o quinto quarto o come si vogliono definire costituiscono un viaggio gastronomico decisamente variegato per consistenze e sapori, che permettono di variare riccamente il nostro menù. Per gli impavidi questa settimana alcuni piatti sono decisamente allettanti:

Rognoni al tegame coi cavolini e Trippa stufata in bianco, Cervello e animelle fritte. Per chi ha paura delle frattaglie o quinto quarto, c’è il resto del menù con ricette meno aggressive.

Siamo uomini o caporali!!?

I bottegai

“Il quinto quarto indica tutto ciò che non è compreso nei quattro quarti in cui sono normalmente sezionati gli animali durante la macellazione. Ne fanno parte le interiora, ovvero trippa, cuore, polmoni, reni (rognone), fegato, milza, animelle (una ghiandola corrispondente al timo presente nell’uomo), intestino tenue (chiamato pajata nel Lazio), testicoli (granelli) e mammelle, ma anche la testa, le cervella, la coda, le zampe. Nato come cibo povero, scarto da lasciare ai lavoratori del macello, il quinto quarto è nel tempo diventato protagonista di eccellenti quanto economici piatti della cucina popolare; piatti che, in tempi più recenti, sono stati scoperti anche dalla ristorazione “alta”. Il più diffuso elemento del quinto quarto è senz’altro la trippa (ovvero i prestomaci e l’abomaso bovini), la cui preparazione varia parecchio da regione a regione: dalla versione piemontese, quasi minimale, in bianco con i porri o la cipolla, a quella al sugo più tipica del centrosud; da quella più brodosa, classica delle regioni di montagna, a quella “tirata”,praticamente asciutta, più cittadina.” Slow Food

Comments are closed.