TRIPPA IN BIANCO

trippa in bianco

Trippa in bianco

In molti l’hanno definita povera. “Una cucina da poveri che può stare sulla tavola di un re” secondo un insigne uomo di stato che accompagnò Vittorio Emanuele II a Brolio.

Questo fine settimana è dedicato ad un piatto che cuciniamo da molto tempo e che fa parte dell’identità toscana: stiamo parlando della Trippa. A differenza della ricetta tradizionale col pomodoro, noi la facciamo in bianco con un bel trito generoso e l’olio bono extra vergine d’oliva delle nostre zone.

Proprio la scorsa settimana Slow Food editore ci ha pubblicato nel suo libro di ricette toscane la nostra ricetta. Felici ed onorati la proponiamo tutto il fine settimana, orgogliosi di essere partecipi di una guida davvero seria.

Consigliamo la prenotazione per la trattoria, anche lunedì.

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Buon fine settimana a tutti

” Solo a leggere la parola “trippa” qualcuno storce il naso: come per molte specialità della cucina povera,  proveniente dal cosiddetto quinto quarto – la parte delle interiora degli animali –  la trippa si ama o si rifiuta. E’ insomma nel novero dei piatti negletti.Come vuole la tradizione, nel centro Firenze esistono ancora i “trippai” nei mercati o in appositi carretti che stazionano nelle strade e nelle piazze, che cucinano e preparano giornalmente  la trippa in bianco lessata o anche già preparata in diverse varianti, farcendo gustosi panini per un pasto veloce e leggero (la carne della trippa è, infatti, magrissima). ” 

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