Baccelli e pecorino: finalmente Primavera! Si ricomincia ad andare in camporellla e a giuggiolare al caldo sole di fine Aprile.
Alla Bottega festeggiamo il ritorno della bella stagione con un grande classico stagionale: baccelli e pecorino!
Noi proponiamo le punte di diamante del latte crudo dei dintorni:
I caci di Rùfina dallo stile classico e mascolino e quelli della Società Agricola del Mugello dove la cagliatura è opera di una mano decisamente più moderna e piaciona. Inoltre un ottimo marzolino di seggiano dal gusto lattosio e delicato.
Prossima settimana i “baccelli di Bagno a Ripoli”!
A voi il confronto.
A presto.
Damiano e Matteo
“Leguminosa annuale, la Vicia faba maior, a rapido sviluppo e portamento eretto, produce baccelli allungati, verdi allo stato immaturo, bruni quando sono maturi e secchi, contenenti da 2 a 10 semi di colore verde chiaro, che scuriscono con la maturazione. È uno dei legumi più antichi. È molto importante ricordare che chi è affetto da favismo (malattia genetica ereditaria) non le può mangiare per il rischio di gravi crisi anemiche. In cucina: in primavera le fave si possono mangiare anche crude, dopo averle sbucciate, con salame e pecorino fresco. Possono essere utilizzate, inoltre, in zuppe, insalate, come contorno alla carne di maiale, in genere con la buccia. A partire dall’autunno si utilizzano secche, dopo un ammollo di 16-18 ore. Quando si usano intere, si può lasciare la buccia. Se invece, entrano in purè o in altre preparazioni di consistenza cremosa occorre, dopo l’ammollo, sbucciarle.” SF