IL CASTRATO

 

castrato

Il castrato di Romagna indica sia il marchio della pecora sia le carni che si ricavano da essa.

Voi direte: “ma che c’entra il castrato in Toscana?” In effetti non c’entra un gran che, nonostante la vicinanza regionale. Il fatto che si possa trovare alla Bottega il castrato deriva da una o più giratine di Damiano in Romagna, il quale estasiato dal sapore ben definito della carne ovina cucinata con sapienza dalle spose romagnole, ha deciso di farne un piatto stabile dell’inverno rosanese.

Questi maschi, di solito di razza bergamasca o biellese appenninica, entro un mese dalla nascita vengono sottoposti alla castrazione, allevati al pascolo e nutriti con erbe e cereali. Al momento del macello devono avere almeno 5 mesi di età, una dentizione da latte e di circa 60-80 kg. La carne del castrato di Romagna rappresenta una fonte assicurata di proteine non solo di alto valore biologico, ma anche una composizione di amminoacidi complementare a quella dei cereali o altre proteine vegetali. (illavorodeicontadini)

Da amanti dei sapori forti quali siamo, la carne ovina ci riporta ai sapori dei piatti cucinati con selvaggina cacciata dai nonni cacciatori, che durante le scorpacciate ci dicevano “ci piace il servatico” ed anche “fai l’indiano, mangia con le mani”.

Per questa serata dedicata abbiamo scelto di proporre un sugo per la pasta fresca ed un bis di secondi, tra cui anche uno scottadito che ci farà ciociare le dita per davvero.

Costo della serata 25 euro vini esclusi, dall’antipasto al caffè. Per chi non amasse il suddetto articolo al centro della serata godereccia, avrà a disposizione il nostro menù alla carta con di tutto di più.

Prenotazione gradita e necessaria.

A sabato.

Matteo e Damiano

 

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