PAN DEL PESCATORE

 

pan del pescatore

Il Pan del pescatore: certe volte ci scervelliamo per trovare qualcosa di interessante, appetitoso o particolare, poi ci stupiamo del successo di piccole cose che sembrano bischerate.

In questa stagione va per la maggiore il Pan del Pescatore, preparato con farina gialla, mandorle, uvetta e miele, va a nozze col Vin Santo o anche con una bella Malvasia amabile dei Colli Bolognesi, che abbiamo assaggiato di recente e proporremo a breve giro di boa.

Un bel biscottone tipo cookies rivisitato delle nostre zone, adatto per le giornate intense, dispensa energia e ci fa fantasticare sul motivo del suo nome.

Saluti a tutti

Damiano e Matteo

Il Pan del Pescatore

“Il più antico è quello basso, che si spezzava e si spezza ancora,  rigorosamente con le mani.  Le origini non sono certe, alcuni pensano di riconoscerlo nei panini conditi con miele e frutta secca offerto in dono agli dei, per altri le origini sono da vedere nell’impero persiano, dove era usanza preparare un pane dolce offerto al re per il primo giorno dell’anno, la tesi più accreditata sembra quella che derivi da un  pane dolce arricchito con acini di uvetta chiamato “pan co’o zibibbo”.

“I pescatori si portavano dietro in gran quantità nel lungo periodo in cui stavano assenti da casa. Farina gialla, zucchero, uova e sono nelle proporzioni giuste per renderlo abbastanza compatto, ma nello stesso tempo friabile. La presenza di uvetta, pinoli e mandorle ne fa un dolcetto gustoso e nutriente, anche se il vin dolce nutre poco. Resta il fatto che questo biscotto che le donne preparavano per le lunghe assenze dei loro uomini impegnati nella pesca, si conserva per molto tempo. Anche se si dovesse indurire un po’, il suo sapore quasi quasi migliora.” ACEF credits

Comments are closed.